Ultima modifica: 24 Novembre 2020

Premiazione delle vincitrici della Borsa di studio “Rita Flamma”

In  memoria di una Preside che ha speso la vita per i suoi studenti

Qualche giorno fa,  nella Presidenza del Forteguerri, alla presenza della Dirigente Anna Maria Corretti e dei docenti della Commissione giudicatrice,  Stanislao Graziano, Caterina Marcellino, Elisabetta Iozzelli , sono state premiate le studentesse vincitrici della Borsa di Studio“Rita Flamma” conseguita durante lo  scorso anno scolastico:  Poli Romina (che l’anno scorso frequentava la classe 5D  LSU) e Alice Amorotti (che attualmente frequenta la 3A LC). Ad entrambe è stata assegnata una borsa di mille euro. L’assegnazione riguarda gli studenti di tutti gli indirizzi presenti nel nostro liceo, uscenti dal primo biennio, dal secondo biennio e dall’ultimo anno, che abbiano riportato una media di almeno sette in tutte le discipline e di almeno otto nelle materie scientifiche.

La Borsa di studio è intitolata alla Preside Rita Flamma,  che per diciotto anni (dal 1992 al 2010)  è stata alla guida del nostro Liceo.

La Preside Flamma è stata una persona senza dubbio originale, faceva in molti modi sentire la sua presenza, aggirandosi spesso per i corridoi, fermandosi a parlare con gli studenti, che conosceva  rigorosamente uno ad uno per nome; talvolta li rimproverava,  ma sempre con il tono e lo sguardo di chi ama davvero i suoi ragazzi.  Era molto orgogliosa quando i suoi ex studenti tornavano al Liceo  come giovani  insegnanti: percepiva la loro realizzazione come un motivo di gioia anche per sé.

Soltanto dopo la sua prematura morte, all’apertura del testamento, si è scoperto che aveva destinato al Liceo un lascito di ventimila euro con il preciso desiderio che fosse trasformato in una borsa di studio per gli studenti più meritevoli, in particolare per  quelli che si distinguono eccezionalmente in materie scientifiche. Questo non stupisce: la Preside Flamma, laureata in Fisica, era fermamente convinta che anche  una scuola umanistica necessitasse comunque di una forte componente scientifica. Senza dubbio, il lascito dell’indimenticabile Preside dimostra ancora una volta il suo forte senso della scuola e del servizio alla collettività, nonché il profondo affetto per i suoi studenti.

La professoressa Elisabetta Iozzelli ne offre un sentito e toccante ricordo: “E’ sempre stata una donna passionale ed estremamente generosa, pronta ad impegnarsi per tutti i suoi ragazzi, che conosceva per nome e ricordava anche a distanza di anni (anche dopo che gli studenti avevano terminato gli studi al Forteguerri). La scuola per lei rappresentava un po’ la sua famiglia (le sorelle vivevano ad Avellino). Era nota per il suo carattere energico e combattivo, ma chi la conosceva bene poteva apprezzarne, dietro al suo modo talvolta un po’ brusco,  le doti umane e la profonda dolcezza.

Io la conobbi nel 1994, in una delle mie prime supplenze annuali, e quando seppe che facevo parte di una compagnia di teatro amatoriale mi invitò a tenere il mio primo laboratorio con i ragazzi del liceo classico. Fu per me un’esperienza bellissima, che da alcuni anni ho avuto la fortuna di replicare.

Rita era laureata in Fisica e ha sempre sostenuto l’importanza delle discipline scientifiche, anche in un liceo classico, dove spesso si pensa erroneamente che siano meno importanti. Dopo la sua morte, siamo venuti a conoscenza del suo lascito. La nostra cara Preside, aveva donato ventimila euro alla sua amata scuola. In particolare, aveva espresso nel suo testamento la volontà di premiare gli studenti meritevoli nelle materie scientifiche.

Dall’anno scolastico 2016-2017, nel nostro Istituto è stata istituita la Borsa di studio Rita Flamma e dal successivo anno scolastico è stato adottato anche il Regolamento per l’assegnazione di tale borsa di studio. Sono convinta che, durante la premiazione, Rita fosse lì con noi e, nel momento della Foto, abbia sorriso.”

Anche la professoressa Caterina Marcellino delinea un profilo della Preside Flamma, non senza una vena di commozione, che si percepisce nel ricordare le sue prime esperienze di giovane supplente annuale, un po’ imbarazzata dall’insegnare nella stessa scuola in cui aveva studiato e dal condividere il tavolo della sala professori con i suoi “vecchi” docenti: “La preside  Flamma mi rassicurò, e tuttavia,  nei mesi successivi, venne spesso a trovarmi in classe, durante la  lezione, si sedeva tra i ragazzi, ascoltava, ogni tanto interveniva chiedendo chiarimenti sul perché utilizzavo un approccio a qualche argomento piuttosto che un altro […]. Ne nacque comunque un rapporto particolare, penso di poter dire di profonda stima reciproca, mai venuta meno anche nelle numerose occasioni di acceso confronto.

Sì,  perché non era carattere facile, la preside Flamma, impulsiva e diretta, spesso brusca, affatto incline al compromesso. Ma in quel modo così energico di difendere i suoi punti di vista, riconoscevo, anche quando non li condividevo, una fedeltà  a valori profondi. 

Una donna talvolta dura, la preside Flamma, ma di cui ho potuto conoscere, in momenti difficili, anche tratti di  inaspettata tenerezza. Da lei ho avuto un esempio di grande dedizione e passione per la scuola.

Anche nel prepararsi al congedo, purtroppo precoce, dalla vita, non ha cessato di pensare con generosità ai suoi ragazzi, che alla sua vita  avevano dato il senso più profondo”.

Il lascito che ci ha fatto e i ricordi di chi l’ha conosciuta divengano testimonianza, anche per chi non ha avuto la fortuna di incontrarla, della sua dedizione alla scuola e della sua profonda umanità.