Ultima modifica: 15 Gennaio 2021

Addio a Tiziana Parisi, donna di profonda humanitas e di grande conciliazione

Qualche giorno fa è prematuramente scomparsa la professoressa Tiziana Parisi. La triste notizia si è presto diffusa in città, nella gelida giornata dell’Epifania, gettando tutti nello sconforto. Persona molto conosciuta nella comunità civica di Pistoia, per il suo impegno nei vari contesti culturali cittadini, per la sua attività nel sindacato della Cisl, ma soprattutto per la professione di docente che aveva svolto con estrema dedizione nel Liceo Forteguerri per moltissimi anni.

La professoressa Parisi, laureatasi all’Università di Firenze in Letteratura italiana con Domenico De Robertis, è stata per oltre trent’anni insegnante di Italiano e Latino, prima all’Istituto Magistrale Atto Vannucci, e poi – in seguito all’accorpamento del Vannucci con il Forteguerri-  al liceo delle Scienze Umane e al Liceo Classico.

Per circa venti anni è stata vicepreside al Forteguerri, prima sotto la Presidenza della indimenticata Rita Flamma, in seguito con il Preside Torrigiani e infine con la Preside Belliti. Ha coordinato  il Dipartimento di Latino delle Scienze Umane ed è stata RSU nel nostro Liceo. Si è occupata in prima persona e con grande attenzione del recupero della Biblioteca della Scuola; aveva anche preso l’impegno di lavorare al progetto (appena iniziato) dell’Archivio del Forteguerri.  

Tiziana Parisi, memoria storica, nonché anima e coscienza del nostro Liceo, ha saputo dialogare con le Istituzioni e con la società civile, con il contesto culturale cittadino partecipando sempre in prima linea ai numerosi progetti proposti al liceo (ad esempio Gli Amici del Giallo, il Premio letterario del Ceppo, le Giornate del FAI), in quel profondo rapporto dialettico che si crea tra spiriti grandi e cuori intelligenti.

Tiziana, Donna di spiccata cultura,  insegnante sempre pronta a creare ponti con i ragazzi, persona di estrema conciliazione (“una grande mediatrice” come la definiscono i colleghi che hanno condiviso con lei il  Dipartimento di Lettere) e di forte senso della comunità. “Era sempre pronta a dare una mano nel momento del bisogno, a risolvere situazioni complicate, a sollevare da un dubbio, a fornire soluzioni a prima vista impossibili. La sua presenza ispirava condivisione di sentimenti, di cultura, di poesia, di fede, di filosofia nel senso etimologico del termine” (Prof.ssa Anna Maria Paolini)

 “Sempre affabile,  disponibile e dalla buone maniere”. (prof. Francesco Sgarano)

“Era vicina a noi , sentiva le nostre umane debolezze , le capiva, facendole sue e lavorava per assecondarle . Era una donna  straordinaria : riusciva a dire ai ragazzi le cose nel giusto modo e loro l’ascoltavano , non si sentivano giudicati ma erano consapevoli che quello che lei diceva non era un rimprovero, bensì un incitamento a fare meglio, ad “avvicinarsi al sublime “ alla perfezione , a quello a cui “dovevano tendere “ se avessero voluto diventare uomini o donne vere!” (prof.ssa Maria Carmela Foti).

L’attenzione ai dettagli  era il suo segno di riconoscimento: “All’uscita, spesso rimaneva per le ultime attività nella stanza della vicepresidenza, davanti al computer, ma circondata da piccoli particolari, che sottolineavano la sua femminile attitudine alla cura: il vassoietto di caramelle, qualche fiore sulla scrivania.” (prof.ssa Maria Virginia Porta).

Persino chi ha avuto un contatto brevissimo e del tutto casuale con Tiziana è riuscito a intuire la grandezza di questa signora: “La ho conosciuta per pochi attimi, ma la sua assenza è un vuoto incolmabile”. (Professor Massimiliano Lotti Guidoni)

Tutte queste doti umane erano accompagnate,  addirittura corroborate, da un profondo amore per le discipline e gli autori che insegnava e che sapeva trasmettere con grande passione; così la ricorda la prof.ssa Maria Rita Mazzei, con la voce franta dall’emozione “ La letteratura italiana… Parlavamo spesso, Tiziana e io, dei nostri cari autori: amava Leopardi quanto me, mi parlava di autori più piccoli da collegare con i maggiori del canone letterario, mi consigliava… Insieme andavamo a sentire gli incontri letterari del professor Bologna, […] che lei ammirava  quanto me” e alla cui storia letteraria, Rosa fresca aulentissima, aveva dato il suo contributo con numerosi e preziosi suggerimenti.

Aveva concluso il suo percorso lavorativo nell’anno scolastico 2017/2018. Pur potendo restare nella scuola ancora qualche anno, aveva optato per il pensionamento per poter stare insieme al marito, Fabio, e condividere con lui la grande passione per i viaggi. Nonostante avesse lasciato la scuola, si era iscritta fino dalla prima ora alla Associazione culturale Amici del Forteguerri e aveva dato la sua disponibilità a lavorare insieme alla prof.ssa Elena Dei per il recupero dell’Archivio, progetto che sarà portato avanti proprio dall’Associazione.

Poi, all’improvviso, è accaduto l’imprevedibile, lasciando nello sconforto tutti coloro che l’hanno conosciuta e amata. 

“Ho partecipato al suo funerale – racconta la prof.ssa Elisabetta Iozzelli – dove ho ascoltato delle testimonianze davvero toccanti, soprattutto quella di una sua ex studentessa. Voglio però ricordare il saluto di suo marito che, affranto dal dolore, alla fine della cerimonia ci ha raccomandato di prendere un fiore all’uscita perché Tiziana avrebbe detto: «non si deve mai andare a casa a mani vuote, bisogna sempre portare con sé un piccolo omaggio»”.

Tiziana lascia un grande vuoto, umano, affettivo, intellettuale, ma come ricorda la prof.ssa Giuseppina Caccavale “Il suo stile, la  sua autentica eleganza, che si manifestava non soltanto nell’aspetto e nelle parole, ma soprattutto nei modi, nelle azioni,  resteranno  sempre impressi nel ricordo di quanti hanno avuto il privilegio di conoscerla e ed apprezzarla , come Persona e come Insegnante che ha saputo concretamente rappresentare la vera humanitas  nel nostro Forteguerri”.

 I Docenti del Forteguerri

  

Testimonianza della professoressa  Maria Virginia Porta che per molti anni ha condiviso con Tiziana l’esperienza di insegnamento

 

Non è facile scegliere nella messe dei ricordi di tanti anni di conoscenza e collaborazione quelli più significativi: si affacciano alla mente a ondate, a volte collocabili con difficoltà sulla linea di un tempo lungo. Perciò vorrei in questa circostanza prima di tutto raccogliere semplicemente i termini che mi sembrano meglio riferibili alla cara Tiziana; e allora conciliazione, collaborazione, senso di comunità, ordine, esteriore e interiore, misura, accoglienza, partecipazione, il tutto armonizzato nella dote che emergeva immediatamente in lei: la simpatia, nel senso autentico della parola, cioè quel saper percepire la sensibilità dell’altro e allinearsi ad essa, con naturalezza innata. Il suo sorriso di prima mattina, vicino al banco dei custodi del primo piano del nostro Liceo, la sua attitudine a un ascolto attento e partecipe mi sembrano le prime grandi qualità da sottolineare. Trascorreva intanto lenta la mattinata scolastica: la sua mansione di vicepreside la vedeva impegnata su tutti i fronti, quello amministrativo e soprattutto quello umano, sempre con una serena padronanza dei suoi compiti, intercalati alle ore di insegnamento, dedicate con scrupolosa attenzione alle necessità (sempre più pressanti e complesse) dei suoi studenti. All’uscita, spesso rimaneva per le ultime attività nella stanza della vicepresidenza, davanti al computer, ma circondata da piccoli particolari, che sottolineavano la sua femminile attitudine alla cura: il vassoietto di caramelle, qualche fiore sulla scrivania. Accanto a queste attività legate alla sua quotidiana professionalità, emergeva il suo spessore culturale, il suo autentico interesse per il sapere, attualizzato al presente, la sua passione per i libri e per la biblioteca, il suo amore per l’arte in tutte le sue manifestazioni che la vedeva presente e attiva in numerose associazioni cittadine e oltre, sempre con quella sua sorridente umanistica fiducia negli altri. Fiducia è parente di fede, e la Tiziana ne aveva davvero in grande misura, sempre però inclusiva nei confronti anche di chi non condivideva con lei questo dono. Negli ultimi tempi della sua attività al Forteguerri ho avuto la fortuna di lavorare più vicino a lei e di constatare ancora una volta la sua professionalità, accompagnata sempre dalle qualità di cui parlavo prima. Una vicinanza, spero di poter dire un’amicizia, cominciata tanti anni fa, durante una gita scolastica a Pitigliano, in cui mi accorsi che quella professoressa che ancora non conoscevo emanava una serenità che faceva bene a tutti. Da allora siamo state vicine, nelle circostanze belle e brutte della vita. Per questa ragione ho scritto queste righe di getto, trasportata dall’emozione, e rileggendole mi rendo conto che i termini che ho adoprato per parlare della Tiziana hanno profondamente a che fare con una parola latina che li comprende tutti: humanitas, la qualità che sicuramente riassume la sua presenza in mezzo a noi.

 

Lamporecchio,  9 gennaio 2021                      Maria Virginia Porta

 

 Testimonianza della professoressa Cecilia Rossi che per molti anni ha condiviso con Tiziana l’esperienza di insegnamento

Dopo tanti anni in questa scuola e dopo aver visto tante care persone andare…”nell’altra stanza”, ho capito che hanno lasciato traccia dietro di sé solo gli insegnanti che non solo avevano comunicato agli studenti una cultura solida e la curiosità di approfondire ma che erano soprattutto  dotati di umanità , elemento indispensabile per docenti  degni di tal nome, che permette ai  ragazzi di volare con le proprie ali, alla fine del percorso liceale.

Tiziana Parisi è stata una di queste persone, una docente  appassionata del suo lavoro, sempre presente per ragazzi e colleghi, un vero punto di riferimento anche nel superamento di situazioni complesse o conflittuali che il corpo docente di questa scuola ha conosciuto negli ultimi venti anni.

Con Tiziana ho condiviso momenti  difficili, battaglie per “i nostri  ragazzi”, ma anche momenti di svago durante giornate passate insieme ad altri colleghi e studenti , concerti ed eventi conviviali.

Tiziana lascerà questa “eredità di affetti” in tanti colleghi e studenti . Lascerà la sua traccia.

 

Cecilia Rossi