Ultima modifica: 25 Settembre 2021

Un viaggio indimenticabile al fianco di Francesco Tomè

 

    Credo che cominciare un’avventura dalla porta di casa e giungere verso qualsivoglia destinazione faccia capire, ancora una volta, che tutto appare lontano solo finché non ci si è vicini.

Dopo chilometri e chilometri interminabili fra le strade di casa in Toscana, dopo gli infiniti saliscendi in Liguria, dopo le strade senza fine della pianura Padana, dopo le ultime salite per giungere in Val Veny, eccoci, al cospetto di sua maestà il Monte Bianco. Fino a qui,565 chilometri e 5000 metri di dislivello in bicicletta.

Dopo appena due giorni di pausa, alle 00:00 si comincia. L’ascesa avviene nella notte, illuminata dalla luna, dalle stelle e dalle pile frontali degli alpinisti, nel silenzio infranto solo dal rumore incessante della natura. Così, passo dopo passo e ora dopo ora, saliamo dal Camping Hobo(1560 metri) a Capanna Vallot(4362 metri), che raggiungiamo nel primo pomeriggio. Al nostro itinerario si sono sommati altri 20 chilometri e 3000 metri di dislivello, senza soste, complici anche e soprattutto le condizioni ottimali della Via Italiana al Monte Bianco.

    Da Capanna Vallot, l’indomani, si riparte alle 4:45; alle 6:15 siamo in vetta, sulla cima del Re delle Alpi con i suoi 4810 metri. E poi giù, dalla Via dei Tre Monti fino all’Aiguille du Midi. Per un totale di altri 7 chilometri e 700 metri di dislivello.

Ancora non riesco a credere che, solo nel 2013, trovandomi proprio sulla stessa Aiguille du Midi insieme alla mia famiglia, rimanevo senza parole di fronte all’immensità e alla bellezza del massiccio del Monte Bianco, e senza fiato osservavo tutti quegli alpinisti scorrermi sotto agli occhi. E solo nella serata di qualche giorno fa, non volevo credere di essere lì, a diciassette anni, al fianco di un amico, ormai al termine di un viaggio irripetibile.

Non finirò mai di ringraziare tutte le persone che, fino a questo punto, mi hanno consigliato, aiutato e perfino criticato. Non serve che faccia i loro nomi: ciascuna conosce il valore che ha avuto, ha e avrà per me. E ringrazio ancora i nostri sponsor: Grivel, CAI Club Alpino Italiano, Florence by bike.

 

Francesco Bruschi (5B, Liceo Classico Forteguerri, Pistoia)