Ultima modifica: 24 Novembre 2020

Un dono per il Forteguerri: una nuova LIM grazie ad Ancos e Confartigianato Pistoia

Lunedì 3 Giugno alle 11.00 è stata inaugurata la nuova LIM per l’Aula Magna del Forteguerri. Un dono così utile e prezioso giunge dall’Associazione Nazionale Comunità Sociali e da Confartigianato Pistoia, sempre  attente e sensibili alle necessità culturali del territorio, in particolare per quanto riguarda l’impiego delle nuove tecnologie nel mondo del sapere.

Introduce la cerimonia il  Dirigente scolastico, dott.ssa Anna Maria Corretti, che spiega come nasce l’iniziativa: ne è stata promotrice la classe 5 A LSU, che nel lavoro scolastico quotidiano, ha preso coscienza della utilità della LIM nella didattica. Ma in ogni scuola, le lavagne interattive luminose non sono mai sufficienti per tutti, inutile negarlo. Una ragazza di 5 A, Sibilla Tosi, ne ha parlato per caso con il padre, Stefano, dipendente di Confartigianato, il quale, sapendo che la Ancos mette a disposizione del mondo della scuola una LIM, si è impegnato per farci giungere il nuovo strumento.

Durante l’inaugurazione, interviene il sig. Massimo Donnini, presidente di Ancos, il quale  illustra le finalità e le attività dell’associazione: partecipe della vita sociale del territorio,  grazie al 5 per mille, può rispondere positivamente a richieste in ambito culturale; organizza inoltre manifestazioni sportive, e attua anche una cooperazione internazionale, portando avanti “scuole di mestieri artigianali” in molti paesi dell’Africa e dell’Asia.

Il Presidente di Confartigianato, Simone Balli, si dice molto soddisfatto della donazione della LIM al nostro Liceo, istituto che forma intelletti brillanti e preparati, e  sottolinea l’impegno della confederazione da lui rappresentata nella formazione continua e permanente degli artigiani, che vivono di capacità creative e manuali.

La Dirigente conclude l’incontro esprimendo la propria gratitudine ad Ancos, a  Confartigianato, alla 5 A LSU, e auspica che queste nuove tecnologie consentano “di percepire, anche da fuori,  la nostra scuola come un luogo di cultura aperto sulla città”.